La decisione del Comune di Gubbio di pubblicare un bando per il possibile finanziamento della finale regionale umbra di Miss Italia, prevista il 31 agosto, pone questioni che non riguardano soltanto l’organizzazione dell’evento, ma chiamano in causa scelte culturali e modalità di gestione della cosa pubblica che meritano una riflessione attenta.
Autodeterminazione femminile e concorsi di bellezza
Come realtà attiva del territorio, anche sulle questioni di genere, riteniamo doveroso premettere che la partecipazione a un concorso di bellezza rappresenta oggi una delle molteplici possibilità di autodeterminazione femminile. Nessuno intende mettere in discussione tale libertà individuale. Tuttavia, non si può ignorare il quadro culturale nel quale queste manifestazioni si collocano, un contesto che troppo spesso continua a “oggettificare” il corpo delle donne e a riproporre stereotipi che la società contemporanea ha già in gran parte superato. Alle istituzioni spetta la responsabilità di contribuire alla costruzione di eventi capaci di emanciparsi da simili schemi, promuovendo una cultura del femminile al di là di modelli consumistici e svilenti.
Una gestione amministrativa sotto osservazione
Accanto a questa riflessione, si pone una questione di metodo e di responsabilità amministrativa. Per la seconda volta, dopo il caso del Giro d’Italia, l’Amministrazione procede prendendo prima l’impegno e andando poi, in un secondo momento, a caccia di sponsor. Una modalità che genera incertezza e lascia la sensazione di una gestione improvvisata, priva di una programmazione solida. Un approccio del genere rischia di compromettere la credibilità delle istituzioni e di mettere in discussione la serietà con cui vengono assunti gli impegni pubblici.
Scelte culturali e identità di Gubbio
Inoltre, la scelta di orientare risorse e attenzione verso iniziative come la finale regionale di Miss Italia appare indicativa di una precisa visione culturale, una visione che sembra privilegiare format consumistici ed estranei alla storia e alla vitalità culturale di Gubbio, sacrificando invece la possibilità di valorizzare le energie creative del territorio e la possibilità di aprirsi ad eventi di alto livello dal forte richiamo extraterritoriale.
Per una progettualità diversa e più lungimirante
Riteniamo che la città meriti una progettualità diversa, capace di coniugare il rispetto delle libertà individuali con la serietà della gestione amministrativa e una prospettiva culturale innovativa, in grado di parlare al futuro e non di ripiegarsi su stereotipi stantii del passato.
Gubbio Città Futura