Durante l’ultimo Consiglio Comunale, l’assessore Gagliardi ha perso una buona occasione per rispondere nel merito della nostra interpellanza sull’area industriale di Padule. In luogo di una risposta puntuale, ha preferito uno sfogo dai toni aggressivi e polemici, più adatto a un comizio di partito che a un’assemblea istituzionale.

Con una sorprendente disinvoltura, ha addossato la responsabilità dello stato di degrado dell’area a chi ha votato “a sinistra per anni”, arrivando così ad attaccare non solo la minoranza consiliare, ma gli stessi cittadini eugubini. Un’uscita grave, che rivela un’idea distorta della democrazia e del rispetto dovuto a chiunque eserciti liberamente il proprio diritto di voto.

Dal confronto al discredito: quando mancano le risposte, arrivano le offese

Non contento, l’assessore ha poi bollato come “riunione carbonara” l’incontro che abbiamo promosso con imprenditori e lavoratori della zona. Un incontro pubblico, partecipato, aperto alla stampa, che ha avuto ampia visibilità e che ci è valso numerosi apprezzamenti. L’esatto contrario di ciò che lui ha descritto, forse perché il confronto con la realtà — quella vera — dà fastidio a chi amministra.

È curioso, poi, che l’amministrazione abbia deciso di occuparsi della zona industriale di Padule solo dopo la nostra iniziativa. In un anno di governo non è stato mai fatto cenno al problema. Solo dopo che abbiamo acceso i riflettori sul tema, hanno provato a recuperare terreno, con un comunicato stampa diffuso a tempo di record e un intervento in consiglio più volto ad attaccare che a spiegare.

Vigilanza e proposta: il ruolo della minoranza non si riduce al silenzio

Siamo in minoranza, è vero. Non governiamo, ma non stiamo zitti. Continueremo a fare ciò che ci compete: porre domande, avanzare proposte, rappresentare chi troppo spesso non viene ascoltato. E se questo dà fastidio a chi amministra, forse significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro.

01/08/2025

Gruppo consiliare Gubbio Futura

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